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Grafici, stampatori e compagnia bella
23 Marzo 2010|Professione

Grafici, stampatori e compagnia bella

Grafici, stampatori e compagnia bella

Premessa: non è mia intenzione essere offensiva con nessuno ma in questo post vorrei dire apertamente quello che penso in merito a grafici e stampatori. Quindi se siete del settore e permalosi meglio fermarsi qui e non proseguire con la lettura.
E’ inevitabile per un fotografo “scontrarsi” con le opinioni degli addetti alla stampa prima o poi. Fortunatamente! Perché se le foto non venissero stampate (ancora) sarebbe un vero peccato, ma ancora più peccato è quando vediamo delle belle immagini riprodotte così male da stravolgerne le caratteristiche. E generalmente la colpa cade sempre sul fotografo che non ha usato una luce adeguata, o che non ha sviluppato bene il file, oppure è colpa del foto-ritoccatore che non ha saputo fare una bella correzione colore della pelle e dei capi. E così tutti scaricano la colpa e si salvano il culo col cliente che generalmente non ne capisce molto di stampa (giustamente). Ne ho veramente le scatole piene di grafici, stampatori, agenzie etc. che per loro ignoranza fanno passare noi fotografi come incapaci. Io passo le mie giornate a seguire workshop, seminari, leggere articoli etc. per mantenermi aggiornata sulla tecnologia e stare al passo coi tempi; ma se il processo produttivo non segue le stesse modalità fino all’ultima persona che mette mano sulle immagini, allora il tutto diventa inutile. Gli sforzi fatti per mantenere le sfumature di colore, la più ampia gamma tonale, le caratteristiche colorimetriche ideali… tutto questo va a perdersi, e rischia di disturbare il lavoro dello stampatore invece che aiutarlo. Che senso ha scattare in raw, sviluppare il file a 16 bit in Adobe RGB o ProPhoto se poi chi usa il file butta il profilo? Se il grafico che deve fare delle correzioni cromatiche converte prima il file in CMYK?

Ecco una serie di frasi che ho sentito spesso:

– mi hai dato le foto in RGB e ora devo fare io tutta la conversione. Sei così pigra? (da stampatore e da grafico)
– mandami le foto in EPS (da grafico)
– non mandarmi i file a 16 bit che tanto non serve a niente, la stampante non li gestisce (da grafico)
– mantenere il profilo? Certo che no, io li butto sempre (da grafico e stampatore)
– non so come cade il taglio della pagina, non è mio compito (da grafico)
– non posso darti il mio profilo perché è segreto (da stampatore)
– questa ombra è colorata, hai fatto un bruttissimo ritocco (da agenzia)

Ora, c’è davvero bisogno di specificare che un file a 16 bit ha più sfumature di colore di uno a 8, che un profilo RGB è più ampio di un CMYK, che il profilo stesso serve a riconoscere i colori delle immagini, che un EPS è un formato per i file vettoriali, che un profilo è unico per ogni stampante con quella specifica carta e inchiostri quindi non è applicabile ad altre macchine (e la segretezza è follia), che il compito del grafico è sapere esattamente dove, come e cosa succederà all’interno di un catalogo? Ma soprattutto, devo veramente soffermarmi a spiegare ad un cliente/agenzia che le ombre non sono neutre ma colorate? Che se siedi una modella su una poltrona viola la sua coscia nuda assumerà inevitabilmente una dominante viola? o_O

In merito all’argomento rimando ad una voce molto più autorevole, quella di Mauro Boscarol. Lui del colore ne ha fatto uno scopo di vita ed è forse il punto di riferimento per eccellenza in Italia. Quindi per non rimanere nell’ignoranza www.boscarol.com. Amen.

3 comments
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3 comments

  • 23 Marzo 2010 at 15:16

    Beh quella del “profilo segreto” dello stampatore è fantastica! hahaha il segreto di pulcinella, ma pensa te… senza parole!
    A me è capitato un cliente il cui grafico pretendeva i cmyk del catalogo per metterlo sul sito web… utilissimo, direi!
    Santa pazienza!

  • Barbara
    23 Marzo 2010 at 15:45

    Pensavo che almeno il web fosse al sicuro… Certi “professionisti” sono più bravi come comici 🙂

  • 31 Marzo 2010 at 13:00

    OMG.
    Ci si potrebbe scrivere un libro…
    Avevo sentito che il terzo segreto di fatima fosse un profilo colore…ora ne ho la certezza!!!

    Dal mio punto di vista, questa è gente che non ama il proprio lavoro.
    L’ignorante è colui che ignora, non colui che non sà. Ignorare il proprio lavoro vuol dire non amarlo e stare seduti li aspettare il 10 del mese per ricevere la grana…

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