Domenica è stata la serata conclusiva del Goose Festival. Presenti tre gruppi già più orecchiabili: i primi sono stati i veronesi Antenna Trash con pezzi new wave/funk. Nonostante siano tutti giovanissimi la qualità musicale è notevole e nel backstage ne hanno fatte di tutti i colori!! Ah, beata gioventù. Hanno seguito gli Intercity con le loro sonorità melanconiche e opache dal sapore lievemente introspettivo delle ballate che si ascoltano nelle giornate di pioggia. E per finire l’attesissimo gruppo salernitano …a Toys Orchestra. Che dire. Hanno accenti anni ’70 pur essendo attualissimi, suoni molto curati e gradevoli con citazioni dal mondo del cinema e della musica world wide, per non parlare della performance live. Ad un certo punto mi sono venuti i brividi. Il cantante e autore Enzo Moretto ha una intensità di interpretazione veramente profonda. Una bella rivelazione (per me che sono ignorante di musica… questo gruppo è stimato e seguito da diversi anni e la loro produzione è piuttosto vasta).
In merito alle foto sono tornata sui binari e nonostante i problemi di illuminazione ho cercato immagini d’effetto e d’atmosfera. Tanto per non star li a far niente.
In attesa del prossimo anno e del prossimo Goose Festival un sacco di complimenti agli organizzatori e all’assessore che ha permesso tutto ciò (e non è facile trovarne dalle nostre parti). Ah, forse non l’ho detto, ma le tre serate erano completamente gratuite.
Interessanti anche queste foto … e devo dire che anche come critico rock non sei male, pur dichiarandoti ignorante in materia. Condivido il parere sui gruppi e sul Goose … Che dici della foto di copertina del cd degli … A Toys Orchestra? Per i modelli è stata dura, mi hanno detto.
Per una che ascolta il Fado, parlare di rock, metal e similari non è facile 🙂 Però quando la musica mi prende non c’è niente da fare, che sia pop, dance, liscio o qualsiasi cosa, io seguo il cuore.
Per la foto dei Toys…. quando ho visto la locandina sono rimasta un pò impressionata e ho cercato di capirne il senso. In effetti non è un’immagine semplice, però personalmente ritengo che non rispecchi molto la loro musica. Non li vedo così crudi. Però se l’intento era quello di colpire, allora ci sono riusciti!
Un bacio che è un morso e un morso che è un bacio, per rendere esplicito l’amore buono e quello cattivo, tematica del disco, diceva il cantante della band (quello con il cappellino nelle tue foto) a proposito della cover. Però è vero, nella loro musica, c’è ancora l’aspetto sognante e romantico, strano se vuoi, ben rappresentato dalle copertine dei loro precedenti cd … questa comunque colpisce. Faticosa farla.
Si, ho letto nella tua intervista che Enzo ti raccontava della questione… hihihihihii… mi sarebbe piaciuto esserci.
Ma dietro o davanti la macchina fotografica? …domanda retorica?
Devi sapere che io ho una deformazione professionale piuttosto profonda. Sto sempre meglio CON la macchina fotografica, ma in questo caso non avrei osato interferire col lavoro di un collega. Il rispetto prima di tutto.
Ma davanti MAI! 😀
Complimenti! bellissime foto!! molto belle anche quelle nel post precedente..un ottima modo per interpretare un ritratto a un musicista rock/metal!