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Soft Color
3 Giugno 2010|Tecnica

Soft Color

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Le foto di animali hanno più valore per il proprietario che per chiunque altro perchè racchiudono un volume di sentimenti che sono personali e soggettivi. Dovendo fotografare i cani di un’ amica mi sono chiesta prima di tutto come li volessi rappresentare io, senza però deludere le aspettative di chi ha commissionato il lavoro. Volevo poter essere contenta del risultato ed offrire delle immagini che fossero allo stesso tempo particolari ma anche rappresentative. In testa mi girava continuamente una immagine che andava nella direzione opposta a quello che ho sempre fatto fino ad ora. Se fossi visuta nell’America gli anni ’30 o ’40 avrei sicuramente fatto parte del gruppo f/64 dovuto alla mia continua ricerca di incisione e descrizione dei soggetti, ma in questo caso volevo fare qualcosa di completamente diverso. Probabilmente sto cambiando pelle come i serpenti…

Insomma, decido per luce naturale, condizioni di ambientazione minima e poi si vedrà. Fortunatamente la location era perfetta con un divano bianco su un muro bianco, finestra laterale con giornata poco nuovolosa. Le difficoltà di esposizione non sono state poche e mi sono dovuta accontentare di un diaframma 2.5 (il minimo del mio macro 50mm) ma la difficoltà maggiore è stata coordinare tutte le bestiole che non ne volevano sapere di collaborare. A parte tutto mi sono trovata con delle immagini dai contorni non ben definiti, sfocati spinti, colori tenui e contrasti bassi. Che fare ora di queste foto fuori dal mio standard? Ho giocato con lo sviluppo del raw andando un pò a cercare un mood che si abbinasse bene col tutto giocando con i cursori di Lightroom in maniera opposta al mio solito. Quindi bilanciamento del bianco “a vista”, contrasti quasi assenti, neri inesistenti e colori soft. Nello specifico ho aumentato moltissimo il recovery delle alte luci anche se non erano presenti picchi particolari e questo mi ha permesso di abbassare ancora di più il contrasto, poi ho aperto un pò le ombre con la luce di schiarita ed infine, per il colore vero e proprio, ho aumentato la vividezza abbassando però la saturazione e fatto un viraggio giallo sulle alte luci e viola sulle ombre.

Il tutto mi ha permesso di ottenere questi colori pastello trasformando il bianco in crema e donando dei riflessi rossastri al nero. Niente male; il risultato “in testa” è stato perfettamente raggiunto. E la proprietaria è entusiasta. Ringrazio comunque i quattro carlini indomiti.

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  • 4 Giugno 2010 at 09:20

    CHE MUSETTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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