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Camminare sul filo
10 Aprile 2012|Progetti

Camminare sul filo

Camminare sul filo

Quando ho preso la decisione che mi porterà agli imminenti cambiamenti previsti, l’euforia ha preso subito il sopravvento, ho iniziato a vedere solo i lati positivi presa dalla smania di realizzare un sacco di cose nuove e spinta dall’entusiasmo e dalla pazzesca frenesia di sentirmi libera. Mi sono disaffezionata molto velocemente agli oggetti che tanto avevo desiderato e che fino a qualche giorno prima consideravo indispensabili. Le persone vicine mi hanno dimostrato ammirazione e gelosia per un coraggio che loro non hanno saputo avere. Poi sono arrivati i dubbi. Mi sono chiesta se stavo facendo la cosa giusta, se non era semplicemente un desiderio infantile, una decisione scellerata, se sono ancora in “tempo utile” per decidere di cambiare tutto d’improvviso. E le persone hanno iniziano a dirmi che in effetti potrebbe essere azzardato, che bisogna essere sicuri, che è da pazzi partire senza denaro, che i problemi non si risolvono fuggendo… Poi è arrivata la paura. Quella che non mi fa dormire la notte, che mi fa diventare attenta ad ogni spesa, quella che mi fa tremare le gambe e mi getta d’improvviso in giornate buie e deprimenti. E le persone hanno smesso anche di consigliarmi perché capiscono il disagio e la scomodità dei miei pensieri. E avanti così, si alternano giornate buone a giornate cattive. Nei momenti migliori mi “sento” di aver fatto la scelta giusta e di avere una grande forza. E sono certa che tutto andrà per il meglio. Nei momenti bui mi sento inadeguata a qualsiasi cambiamento.
Ecco, questo è quello che sto vivendo in questi ultimi mesi.
Ho cambiato destinazione ormai tre volte e non so esattamente cosa succederà domani e per quale paese deciderò di partire, ma mi sono resa conto che nel momento in cui abbandoni mentalmente i legami, ogni porta è aperta e vorresti veramente avere altre dieci vite da poter sfruttare solo per viaggiare e vivere più intensamente di quello che hai fatto fino ad ora.

Da un mese ho iniziato a correre e fortunatamente posso farlo col mio compagno e il mio cane in un posto veramente stupendo. Mi mancherà e so che un luogo così speciale non lo troverò altrove, ma penso che ne potrò trovare di diversi altrettanto belli.
Avere una sfida quotidiana che mette alla prova te stesso ti fa sentire estremamente vivo. Che sia una corsa, un progetto, un cambiamento… Sentirsi vivi è l’unico vero motivo per cui tutti noi facciamo cose pazze, avventate, insensate.
Nell’ultimo anno ho conosciuto delle persone preziose (le TT forever) che mi hanno regalato momenti importanti e mi hanno fatto sentire viva, in un periodo in cui tutto attorno sembra decrepito. E ora non posso più fare a meno di questa sensazione.

E se ho vinto la sfida del rifiuto totale per la corsa, posso vincere qualsiasi altra cosa. Anche l’equilibrismo!

28 comments
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28 comments

  • 10 Aprile 2012 at 16:31

    Ottima cosa avere un po’ di paura! Sarà quella che ti terrà ancorata a terra e quella che ti aiuterà a prendere le decisioni migliori. Con l’euforia e la spensieratezza si rischia di brutto, specie durante cambiamenti così radicali. Io faccio il tifo per te e sono pronto a scommettere che troverai presto la giusta sistemazione…almeno fino al prossimo cambiamento!
    Le persone in gamba, e tu rientri di per certo nella categoria, trovano sempre una soluzione. Non scordarlo mai: sei una persona in gamba!

    • Barbara
      10 Aprile 2012 at 16:33

      Me lo tatuerò sull’avambraccio: sono una persona in gamba!
      🙂
      Grazie davvero, il sostegno è sempre una buona cosa da non dare mai per scontato.

  • 10 Aprile 2012 at 16:36

    Oh, ricordati di tatuare anche la fonte! 😀

    “Sono una persona in gamba” [cit. Alessandro Di Noia]

    LOL!
    Un abbraccio!

  • 10 Aprile 2012 at 17:56

    Per quello che può servire, anche io faccio il tifo per te. Ottimo questo tuo post, rende bene l’idea, ed è vero.

    • Barbara
      10 Aprile 2012 at 18:15

      A cuore aperto.
      Grazie ;-D

  • 11 Aprile 2012 at 11:49

    Dobbiamo vederci prima della tua partenza, eh! Fatti sentire, mi raccomando 😀

    • Barbara
      11 Aprile 2012 at 12:35

      Abbiamo in programma una gita a Soncino verso fine mese e quindi ci vedremo di sicuro.

      • 11 Aprile 2012 at 15:13

        Ottimo!! 😀

  • 11 Aprile 2012 at 15:36

    “…mi hanno fatto sentire viva, in un periodo in cui tutto attorno sembra decrepito. E ora non posso più fare a meno di questa sensazione.” …da qui intuisco che la scelta e i tempi sono giusti, per cui fai un po’ di posto in valigia per la paura, chiudila bene e spediscila al check-in. 🙂
    P.S. Lo facciamo un aperitivo pre-partenza?

    • Barbara
      12 Aprile 2012 at 16:16

      Tieniti libero il 21 e 22… dobbiamo far fuori tutti i liquori di casa, e ti assicuro che ce ne sono da star male. Te lo offriamo noi l’aperitivo, festa inclusa 🙂

  • 12 Aprile 2012 at 14:57

    Sono appena tornato da una minivacanza a NYC. HO avuto la fortuna di parlare con molte persone ed ho sentito storie che ti fanno venir voglia di partire.

    La paura è normale, per certo.

    Noi stessi ci stiamo guardando attorno da un bel po’… il problema è che noi abbiamo anche 2 bambini. Anche se fra le storie che mi sono state raccontate in prima persona ci sono “fughe” a quattro teste, il pensiero di non gettarsi nel vuoto con due creature è opprimente.

    Se non hai le idee chiare è tutto molto più difficile, secondo me prima di tutto è importante focalizzarsi su una destinazione certa… e tutto il resto a seguire.

    • Barbara
      12 Aprile 2012 at 16:14

      Una volta, quando i migranti partivano per il nuovo mondo, l’avventura era totale. Non c’erano soldi e si sperava nella provvidenza ma chi c’era già stato diceva “devi andare, li si fanno i soldi”. Oggi ti dicono “non andare se non hai soldi messi da parte”. Molto meno romantico così… :-/

  • 12 Aprile 2012 at 16:49

    E come si suol dire:”chi non risica non rosica” quindi risica risica risica 😀 (ma quindi siete ad Amsterdam?)

    • Barbara
      12 Aprile 2012 at 17:03

      Al momento siamo nel “limbo”. Stiamo lasciando la casa in Italia e prnotando due viaggi: uno ad Amsterdam (l’ennesimo a dire il vero) e uno a Singapore. Vediamo che succede 🙂

  • 12 Aprile 2012 at 18:54

    Alla vigilia di Pasqua il mio cane si è spento per arresto cardiaco e provo invidia (in senso buono) quando leggo che puoi correre con il tuo in un posto meraviglioso. Sigh.
    Ma la cosa che ci tenevo a dirti è un’altra. Le scelte che contano nella vita si fanno in sette sospiri (noi occidentali diremmo respiri). Se entro sette respiri hai scelto, significa che hai scelto bene. E se non hai scelto, anche quella è comunque una scelta.
    🙂

    • Barbara
      12 Aprile 2012 at 19:26

      Il tempo passato col mio cane è la cosa che mi mancherà di più nel posto dove andrò. Lui forse arriverà dopo. Sob.
      Mi piace molto questo detto che citi, e in effetti io ho già scelto entro il secondo sospiro. Ma avendo famiglia ho dovuto mediare e ora mi assalgono i dubbi.
      Ma non è detta l’ultima parola. 🙂

  • 16 Aprile 2012 at 10:55

    E’ in un certo senso confortante percepire attraverso le tue parole uno stato d’animo per tanti versi simile al nostro. Uso il plurale perchè sono decisioni che coinvolgono più persone, nel nostro caso due teste adulte e due piccine, e alla difficoltà dell’insicurezza insita a prescindere in ogni scelta che comporta un cambiamento importante si aggiunge quella di non poter avere quel pensiero egoistico che in un certo senso ti solleva.
    Noi siamo ancora affacciati a guardare giù verso l’ignoto, a cercare quel barlume di certezza che ci aiuti a scavalcare definitivamente quel muro con un pò meno di angoscia, in quella situazione però nella quale ormai hai già toccato con mano cosa c’è dall’altra parte e sai già che indietro non riusciresti più a tornare se non uccidendo una parte importante di te.
    Come ha già detto qualcuno questo passaggio probabilmente è la vera differenza tra la scelta avventata e “di pancia”, il salto senza rete che possiamo permetterci di fare quando abbiamo qualche anno di meno e senza un granchè da perdere, e quella più ragionata, nella quale non lasciamo che sia la paura a vincere ma le diamo ragionevolmente ascolto.
    Quello che possiamo fare credo sia vivere questo momento di passaggio con fiducia e con la consapevolezza che ormai la strada dentro di noi è stata intrapresa: il resto sono solo dettagli.

    In bocca al lupo a voi e a tutti quelli che hanno intrapreso in qualche modo la strada del cambiamento!

    • Barbara
      16 Aprile 2012 at 11:52

      In effetti avere una famiglia in questo tipo di decisioni ti lega, ma ti assicuro che è più semplice a volte avere dei figli che un cane. I figli te li porti ovunque, il cane no. E non è detto che trovi qualcuno a cui affidarlo, anche se per poco. Conosco persone che hanno “stravolto” la vita dei figli a 4/6 anni, ma è stata più difficilie per i genitori. I bambini se la godono alla grande!

  • Andrea
    16 Aprile 2012 at 11:39

    Mark Twain che era uno che la sapeva lunga diceva
    “Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.”

    Buona fortuna!!

    • Barbara
      16 Aprile 2012 at 11:53

      Cavoli, credo sia arrivato il momento di leggere Twain! ;-D

  • 16 Aprile 2012 at 12:32

    Tu sei già partita quello che ti lega a tutti i pensieri grigi è una normalissima paura del cambiamento. Mi ha emozionato molto leggerti. Spesso mi torni in mente quando scatto con la tua voce che mi dici “attenta ai tagli” credo che siano le parole più preziose che abbia ricevuto tecnicamente parlando. Comunque vada sarà un successo!!! Perchè avrai scoperto altre preziose cose che ti riguardano. Non c’è niente di più vivo e bello che provarci! Un sincero e affettuoso in bocca al lupo

    • Barbara
      20 Aprile 2012 at 19:28

      Grazie infinite 🙂

  • 20 Aprile 2012 at 19:16

    Tre anni fa ho deciso di trasferirmi a Parigi. E’ stata una decisione razionale ma improvvisa. Ho trovato un lavoro mentre ero ancora in Italia, sono partita senza amici, con giusto una valigia di sogno. Ora, tre anni dopo, sono alle prese con una nuova avventura, mi sono liberata di tutto il superfluo, ho messo l’indispensabile nello zaino e sono partita, stavolta con una persona che mi tiene per mano, per andare a visitare il mondo.
    La paura è normale, è essenziale. Fa parte di quel mix di sensazioni che cambiano nel giro di un’ora, lo so bene. Parti felice, quando riguarderai indietro a questo momento, sorriderai 🙂

    • Barbara
      20 Aprile 2012 at 19:29

      Allora visto che fai il giro del mondo se passi da Singapore fai un fischio, potresti trovarmi la. Oppure ad Amsterdam. O in Cile….
      Buon viaggio a te quindi 🙂

  • 1 Maggio 2012 at 17:04

    Cara Barbara, non ho fatto in tempo a venire a trovarti (almeno a Verona…)

    “[…] dietro è la casa, davanti a noi il mondo,
    E mille son le vie che attendon, sullo sfondo
    Di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle.
    Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo,
    Tornar potremo a casa con passo infin giocondo.”
    J.R.R Tolkien

    Buon viaggio!

    • Barbara
      1 Maggio 2012 at 18:09

      Grazie, sperano che il mio viaggio non sia così difficile come quello di Frodo Beggins.

  • 7 Maggio 2012 at 16:59

    Che il Rock sia con te, tutto il resto lo troverai ovunque andrai.

    😉
    Gio

    • Barbara
      8 Maggio 2012 at 21:37

      E se non lo sai tu che sei il viaggiatore per antonomasia…. 😀

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